29 Feb

Pesticidi: siamo appestati, noi e i bambini. Cosa fare?

Articolo tratto da http://mobile.agoravox.it/Pesticidi-siamo-appestati-noi-e-i.html

giovedì 4 febbraio – Doriana Goracci
I medici conoscono l’incremento di malattie dovuto all’uso di pesticidi: non facciamo finta di non sapere niente, noi.
gregge

Il 7 maggio del 2012 il è entrato in vigore in Francia un decreto che riconosce la malattia di Parkinson come malattia professionale e stabilisce esplicitamente un nesso di causalità tra questa malattia e l’uso di pesticidi. C’è un video datato 3 febbraio 2016 di France 2 curato da Elise Lucet, “Sostanze chimiche: i nostri bambini a rischio”, che riferisce come in Francia e in tutto il mondo, medici e ricercatori stanno lanciando l’allarme sugli effetti delle sostanze chimiche sullo sviluppo dei bambini.

Aumento di tumori infantili, anomalie alla nascita, proliferazione di disturbi ormonali, ed esplosione di casi di autismo: tutte queste patologie potrebbero avere cause ambientali.

In primo piano dai rapporti dei ricercatori appaioni i Pesticidi. Sei multinazionali controllano il settore: Syngenta, Bayer, Monsanto, Dow, BASF e Dupont che gegnano quasi incontrastati su un mercato globale enorme di circa 50 MILIARDI di euro. Per un anno, la squadra d’inchiesta “Cash” ha monitorato le loro molecole. Alcuni, pericolose, sono presenti nell’aria che i bambini respirano ogni giorno. Le analisi dei capelli di bambini fatte in più parti del mondo confermano la presenza della stessa molecola chimica tossica nei bambini.

Il governo francese ha presentato un piano per ridurre del 50% entro il 2025 l’uso di pesticidi nel Paese dal momento che la pericolosità per l’ambiente e la salute umana è «comprovata». Nel 2008, la Francia aveva lanciato un primo piano per ridurre l’uso dei pesticidi, ma poi una commissione parlamentare ne aveva dichiarato il sostanzale fallimento: tra il 2009 e il 2013, l’utilizzo di questi prodotti era aumentato del 9%.

“Le associazioni ambientaliste chiedono anche più sostegno all’agricoltura biologica, che occupa appena il 4% dei terreni agricoli francesi, contro il target del 20% fissato per il 2020. Si propone ad esempio un incentivo all’utilizzo dei prodotti biologici nella ristorazione collettiva, soprattutto scolastica (8 milioni di pasti al giorno in Francia), sotto forma di un premio alle mense biologiche. Misure di questo tipo, che inducano gli agricoltori al grande salto verso il biologico, potrebbero essere decisive per il taglio dei pesticidi, più di tutte le altre sollecitazioni”, dice il Corriere

Circa un anno fa sempre in Francia venivano proposte con determinazione le nuove pratiche agricole da sviluppare per sostituire i pesticidi, come la diversificazione delle colture, la rotazione e l’utilizzo di strumenti biologici per il controllo degli infestanti. Il progetto però non convinse gli ecologisti. Un gruppo di 53 deputati firmò un appello al ministro perché facesse di più, anche riguardo alla moria delle api e degli insetti impollinatori.

L’ultimo rapporto Ispra sui pesticidi nelle acque italiane evidenzia una “ampia diffusione della contaminazione” con il rilevamento di ben “175 sostanze diverse, un numero più elevato degli anni precedenti”. Isde Italia ribadisce che è ormai assodato che l’esposizione a pesticidi comporta non solo gravi ed irreversibili alterazioni a carico dell’ambiente e della biodiversità, ma può correlarsi anche a gravi conseguenze sulla salute umana.

“Questi effetti, già evidenziati nelle categorie di persone esposte professionalmente, riguardano oggi tutta la popolazione umana, stante l’utilizzo sempre più massiccio e diffuso di questi agenti in ogni parte del pianeta. Le conseguenze di tali esposizioni possono rivelarsi particolarmente gravi – anche a basse dosi – in particolare se si verificano durante la vita embrio-fetale e nella prima infanzia, aumentando il rischio di danni cerebrali e di malattie che possono manifestarsi anche nelle fasi più tardive della vita. Vi è ormai evidenza di forte correlazione fra esposizione a pesticidi e patologie quali cancro, malattie respiratorie, malattie neurodegenerative come Parkinson, Alzheimer e sclerosi laterale amiotrofica (SLA), autismo, deficit di attenzione ed iperattività, diabete, disordini riproduttivi, malformazioni fetali, disfunzioni tiroidee”. (da Il Fatto Quotidiano)

E allora intanto noi che possiamo fare? Premere sul governo perché promuova tecniche agronomiche radicalmente alternative alle attuali: le Autorità competenti non possono essere complici della legittimazione di pratiche e prodotti chimici di sintesi già vietate per ragioni di sicurezza. Evitare l’accumulo di sostanze tossiche attraverso i cibi scelti per la propria alimentazione, per cui scegliere prodotti di origine biologica sia per quanto riguarda i latticini sia per quanto concerne la frutta e la verdura, ridurre il consumo di alimenti di origine animale, per diminuire l’assunzione contemporanea di sostanze inquinanti e di metalli pesanti, ridurre il quantitativo di prodotti da forno industriali contenenti carboidrati, come patatine, snack ai cereali e crackers, per limitare l’apporto di acrilamide, una sostanza altamente tossica che si forma durante il processo di cottura a temperatura elevata degli alimenti ricchi di carboidrati.

L’Università di Berkeley, che ha esaminato 115 ricerche scientifiche per confrontare agricoltura biologica e convenzionale, ha concluso così: “È importante ricordare che il nostro attuale sistema agricolo produce molto più cibo di quanto sia necessario per sfamare il pianeta. Per sradicare la fame nel mondo è necessario aumentare l’accesso al cibo, non solo la produzione. Inoltre, aumentare la percentuale di agricoltura che utilizza metodi biologici e sostenibili non è una scelta, è una necessità. Non possiamo semplicemente continuare a produrre cibo senza prenderci cura del nostro suolo, dell’acqua e della biodiversità”.
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Ho da molti anni un orto di 650 metri, dove non ho mai usato nessun prodotto per ammazzare parassiti o far crescere forti e belle le piante: sono una mosca bianca a quanto pare perché sono rimaste poche persone anziane a portare avanti l’orto di famiglia magari a due passi dal noccioleto irrorato da diserbanti e consimili, ma si sa che con la nutella si fanno i soldi.

Eppure esistono realtà come la Fattoria Sociale Fuori di zucca: “Bisogna essere proprio fuori di zucca per realizzare una fattoria in un manicomio, ma bisogna essere ancora più fuori di zucca per non accorgersi del grande bisogno di riconciliarsi con la “Terra Madre”, allora, quale posto migliore se non un ex ospedale psichiatrico per esorcizzare la pazzia che divora l’ecosistema e la biodiversità omologando tutto in un immenso niente grigio.”

Oggi 4 febbraio 2016, al mio solito appuntamento ormai semestrale con l’ endocrinologa, ho prenotato la prossima ecografia che sarà tra 10 mesi, non c’è niente prima. Cominciamo a diventare medici di noi stessi, dentro e fuori. Imparare facendo, perché oltre agli articoli da condividere, esistono anche gli orti condivisi, al punto che la chiamano ortoterapia.

Doriana Goracci

24 Feb

Comunicato stampa contro i PESTICIDI (maledetti).

Cominciano a muoversi anche nel Consiglio Regionale del Veneto. Peccato che sia solo il solito Andrea Zanoni, vecchia conoscenza delle battaglie bio ecologiste. Se Andrea si incaponisce non molla l’osso. FORZA ANDREA avanti! Gli sfigati residenti dell’area “eccellente” Prosecco Docg ti sono grati.
Peccato che il tuo partito, il PD, a Conegliano stia dalla parte dei capitalisti del prosecco e si schieri sempre contro l’ambiente, come hai potuto constatare anche tu l’anno scorso alla riunione a Conegliano.

Ecco il comunicato Stampa di Andrea Zanoni (PD).

“Aiutare la viticoltura biologica e approfondire l’impatto sanitario dei trattamenti dei vigneti al alto tasso di chimica”
Comunicato del 12 Febbraio 2016

Risulta necessario aiutare e finanziare la viticoltura biologica a basso impatto ambientale ed effettuare uno studio per approfondire l’impatto ambientale sul suolo e sulle falde acquifere dei trattamenti dei vigneti al alto tasso di chimica e gli effetti sulla salute dei residenti.

Venezia, 12 febbraio 2016 – Con due emendamenti al Bilancio 2016 e legge di stabilità 2016, che dovrebbero essere votati dal Consiglio regionale tra venerdì 12 e sabato 13 febbraio, ho chiesto al Consiglio Regionale lo stanziamento di 400.000 euro per effettuare uno studio per approfondire l’impatto ambientale sul suolo e sulle falde acquifere dei trattamenti dei vigneti al alto tasso di chimica e gli effetti sulla salute dei residenti e 400.000 euro per aiutare e finanziare la viticoltura biologica a basso impatto ambientale.

La coltivazione di vitigni a prosecco nell’area della pedemontana trevigiana negli ultimi dieci anni ha subito un incremento molto considerevole come mai prima era accaduto. Le ricadute sui residenti e sull’ambiente non sono mancate dato che queste coltivazioni richiedono ingenti quantitativi di trattamenti con fitofarmaci ed erbicidi contenenti sostanze chimiche spesso di sintesi e potenzialmente cancerogene.

Considerato che la popolazione ha più volte sollevato preoccupazione in merito alla tutela della salute e che anche le autorità locali hanno avviato procedure di monitoraggio degli impatti su ambiente e salute dovuti anche al fenomeno della “deriva”, risulta utile incentivare la coltivazione di queste importanti e redditizie coltivazioni con metodi alternativi a basso tasso di chimica, ovvero attraverso le coltivazioni biologiche. Vanno perciò promosse pratiche colturali sostenibili sotto il profilo ambientale, e va incentivata l’applicazione dell’agricoltura biologica nella coltivazione della vite nell’areale della DOCG Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e della DOCG Prosecco Colli Asolani.

Le politiche agricole regionali degli ultimi anni hanno fortemente incentivato nuove coltivazioni a vitigni con stanziamenti di cospicui importi a fondo perduto, spesso con particolare riferimento alla varietà prosecco, creando addirittura le proteste degli stessi produttori preoccupati per le ripercussioni nei mercati dovute alla troppa offerta del medesimo prodotto con abbassamento conseguente della qualità. Si assiste perciò alla corsa all’impianto di vitigni anche in aree e terreni mai prima d’ora vocati a questa coltivazione.

Questi incentivi hanno perciò spinto molti ad acquistare terreni da dedicare a questa coltivazione, spesso ubicati a ridosso di molte abitazioni. E’ noto che questi vitigni richiedono un consistente uso di fitofarmaci costituiti da sostanze chimiche di sintesi, i cosiddetti pesticidi, che, anche a causa del vento, spesso contaminano aree limitrofe e le residenze di molti cittadini. Inoltre, queste sostanze nocive raggiungono, con il tempo, la falda acquifera così come accertato da recenti studi dell’ISPRA.

Si rende necessario effettuare uno studio sugli effetti che l’utilizzo massiccio di queste sostanze chimiche può provocare sulla salute e sull’ambiente, con particolare riferimento alle falde acquifere, tramite uno studio da realizzarsi nelle aree della regione più interessate dal fenomeno.

Andrea Zanoni – Consigliere regionale del Veneto”

http://www.andreazanoni.it/it/news/aiutare-la-viticoltura-biologica-e-approfondire-limpatto-sanitario-dei-trattamenti-dei-vigneti-al-alto-tasso-di-chimica-.html

23 Feb

Presa Diretta: Prosecco e malattie.

Incredibile, prima Tagadà (La7) e poi Presa Diretta (Rai3). Due trasmissioni che ci rivelano che il Re Prosecco è nudo. Cittadiniambiente Vs. Pesticidimalattie: 2 a 0.
Domenica sera 21/02/15 “Presa Diretta” ha dedicato un’ampia pagina al prosecco. Una implacabile Raffaella Pusceddu è riuscita a mettere in evidenza, in maniera intelligente e ferma, le contraddizioni e i calvari vissuti nelle terre venete del prosecco. L’artefice di “presa Diretta”, Riccardo Jacona non ha smentito sé stesso e neanche stavolta ha deluso. Si vede che non ha accettato imposizioni e pressioni che sicuramente ci saranno state. Conosco Riccardo Jacona da 20 anni, e si è sempre comportato così, come ieri sera: giornalista competente, molto professionale, educato e rispettoso con le persone; ma deciso a snidare sempre e comunque la verità. Ci volevano un romano e una sarda a tirar fuori i panni sporchi dei Veneti. I nostri media locali infatti non si sono mai sognati di raccontare quanto visto ieri sera. Stanno finalmente affiorando la realtà e i drammi dei senzavoce: quei rompiscatole dei residenti che si lamentano soltanto perché si ammalano e muoiono.
Il muro di omertà che avvolgeva il “caso” Prosecco, si sta sgretolando, grazie a questi servizi coraggiosi.
Grazie Raffaella per essere riuscita a “scavare” caparbiamente nel nostro mondo e per aver fatto affiorare terribili verità: “Basta respirare i pesticidi anche una sola volta, per sviluppare una patologia” ha affermato il tossicologo Mantovani dell’Istituto Superiore della sanità. Terribile! E come possiamo noi continuare a vivere qui, noi che viviamo immersi per cinque mesi nell’aria che sa da varecchina? Come possiamo costringere i nostri bambini a rischiare così tanto? Le nostre Autorità, Sindaco e Assessore all’Ambiente se ne sono sempre fregate delle nostre richieste e dei nostri suggerimenti e non hanno mai fatto NULLA per difendere dai pesticidi la Pubblica Salute, che dovrebbe invece essere, per legge, il loro primo dovere. Pensiamo ogni giorno di vendere la nostra casa (già ma a chi?, ci sono sempre meno compratori disposti a trasferirsi in mezzo ai vigneti), di abbandonare il luogo dove abbiamo investito tutte le nostre risorse, dove aleggiano ricordi, fatiche e speranze. Ecco, speranza!, dopo la trasmissione di Presa Diretta di ieri sera, una vibrante Speranza ci è tornata nel petto. Continuiamo a combattere. Sia pur Davide contro Golia, ma teniamo duro. Mio padre mi ha insegnato a non mollare mai. Alla fine, chi l’ha dura la vince, affinchè le colline del Prosecco siano convertite al biologico e alla cultura del sorriso e della vita.
Fabio Padovan

Mandate i Vs. ringraziamenti alla trasmissione, al loro profilo Facebook, o alla giornalista Raffaella Pusceddu: raffaella.pusceddu@rai.it

Qua sotto un estratto della trasmissione che potete vedere completa al link:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cf91cd21-4603-4c09-9009-81f22c389f7b.html#p=0

05 Feb

Tagadà: Prosecco, la Mussolini, i cavoli e la merenda.

Coraggiosissima puntata di “Tagadà” dedicata ai pesticidi e al Prosecco su La7, giovedì 4 febbraio 2016.
Andate a rivederla sul link sottoriportato.
Mentre sfilavano testimonianze, alcune drammatiche, di persone che si sono ammalate gravemente a causa dei pesticidi, in studio l’ottima, tenace e gentile conduttrice, Tiziana Panella, faticava a far ragionare gli ospiti, che sembravano marziani appartenenti ad un’altra galassia. Ridevano i principini politicamente correttissimi. Anzi, si auspicavano che presto intervenisse Zaia a spiegare bene come sia riuscito a creare questa “eccellenza” italiana.
Ospiti indegni ridete e scherzate mentre negli ospedali c’è chi soffre e muore di pesticidi. Ma voi ridete e sparlate di eccellenze. Come una deputatessa del PD, una capitalista sfrenata (e vada pure in malora Marx e il suo “Capitale”), che subordinava al profitto e ai posti di lavoro qualche migliaio di ammalati, in particolare donne e bambini, che ora possono tranquillamente andarsene al creatore, tra mille sofferenze. Anche perchè così smettono di essere un inconveniente collaterale dei vigneti trattati a pesticidi e quelli, come la deputatessa comunista, possono continuare a sproloquiare di profitti e “eccellenze”. Non sapeva neanche di cosa stesse bofonchiando. Deputatessa PD, fautrice del capitalismo più selvaggio, secondo Lei le “eccellenze” non devono tener conto degli sfigati che abitano, si ammalano e muoiono, all’interno del territorio “eccellente?”.
Quattro ospiti, compreso l’ex proletario Capanna, completamente disinformati su un argomento tanto importante. Ma la più incompetente sulla questione si è subito dimostrata la Mussolini. Richiesta di un parere sul bel servizio di Adele Grossi, la Mussolini rispondeva parlando dell’infezione Zika! Credevo di sognare!, la conduttrice tentava di riportarla sull’argomento “capre”, ma, niente, lei insisteva a rispondere “cavoli”. Che figura penosa! Ma perché, cari registi di “Tagadà”, non l’avete lasciata a casa a fare la sua bella merenda con i suoi adorati cavoli?, era certamente il posto più idoneo per profferire le sue battute da opinion-leader imperdibile.
Ad ogni modo La7 ha infranto un tabù che nessun altro media ha MAI voluto neanche sfiorare. I maledetti pesticidi fanno ammalare. Una trasmissione che finalmente ha dato un po’ di voce agli ultimi, gli ammalati da pesticidi, quelli che bisogna nascondere per non disturbare il Comandante del vaporetto, impegnato a rendere pingui i bilanci di multinazionali miliardarie. Con buona pace di Karl Marx e di quelli che erano una volta paladini dell’ambiente. Un grande onore a La7! Resterà scolpito che è stata la prima a schierarsi senza paura contro il muro omertoso che protegge chi fa profitti sulla pelle e sulla disinformazione della popolazione.

Fabio Padovan
http://www.la7.it/tagada/rivedila7/tagad%C3%A0-puntata-04022016-05-02-2016-173862