Sabato 18/05/19 alle ore 15.30, presso un negozio di Corte delle Rose, in centro a Conegliano, avverrà la premiazione del Concorso di disegno per bambini, lanciato dal Comitato “Conegliano Senza Pesticidi” in occasione della raccolta firme per il Referendum Comunale per l’abolizione dei pesticidi chimici di sintesi sul territorio comunale.
Con grande sorpresa degli organizzatori sono arrivati quasi 300 disegni di piccoli artisti molto sensibili all’inquinamento prodotto dai pesticidi. Un vero successo, cui hanno contribuito molte scuole elementari e asili, che hanno aderito con entusiasmo alla tematica del concorso. Una quantità di adesioni che è andata ben al di là delle più ottimistiche previsioni del Comitato. Segno che l’argomento è di grande attualità, molto sentito anche dai piccoli.
I bambini sono semplicemente se stessi. Per loro esiste solo il bene o il male!
Inquinare l’ambiente non è “il bene”! Essi non riescono a concepire che proprio i genitori e gli educatori, possano permettere che ciò accada. Un “male” che lascerà loro un’eredità irreversibile!
Il nostro Comitato vuole che sia bloccato un avvelenamento subdolo, invisibile e silenzioso, che si insinua e rovina l’ambiente. Crediamo sia giusto che i bambini possano esprimersi sul tema, proposto dal nostro Referendum, che li riguarderà per tutta la vita!
Diamo quindi anche ai nostri bambini l’opportunità di partecipare a questa iniziativa, attraverso un disegno che interpreti il loro modo di vedere la Terra liberata dall’uso dei pesticidi chimici in agricoltura!
Ritornare ad un mondo dove non si inquinino le falde acquifere, dove le api possano cibarsi del nettare di fiori non avvelenati, dove gli animali possano ritornare sani al loro ambiente, dove le famiglie possano visitare tranquillamente le campagne e le colline senza la paura di ammalarsi!
Bambini che ricorderanno questo loro impegno, che potrebbe costituire la loro prima azione di aiuto all’ambiente, ed anche il loro monito verso coloro che inquinano scaricando sulla collettività danni ambientali e sanitari!
Una apposita commissione si è riunita e ha scelto i disegni finalisti. Tutti meritevoli in realtà, ed è stata una scelta davvero difficile.
Per la premiazione, alla quale saranno presenti bambini e genitori, sono stati invitati anche il Sindaco e i Consiglieri Comunali.
E tra poco ci ritocca vivere (vivere?) da profughi, scappando da casa NOSTRA!!! Son lì che ricominciano a passare i trattori. Saranno individuati domani i responsabili di oggi?? Fabio Padovan
LA ULSS RASSICURA! Me vien i grisoi a pensar a chi che sen in man!!!!!!! Leggete, se avete la pazienza, cosa scrive, NERO SU BIANCO, l’oncologa Patrizia Gentilini.
NON correlare il Prosecco ai tumori è una cosa che NON ha FONDAMENTO SCIENTIFICO. E adès tuti muci!!!!!, e pensare che fino a qualche mese si rischiava una denuncia solo a chiamarli pesticidi, invece che con l’altisonante e rassicurante “fitofarmaci”. Ma ndè a scoàr al mar.
FABIO PADOVAN
Senza voler offendere nessuno, ritengo che negare una correlazione tra i pesticidi usati nella regione del prosecco e l’insorgenza di tumori è, questa sì, una cosa che non ha alcun fondamento scientifico. Oramai la letteratura scientifica che correla l’esposizione a pesticidi all’insorgenza di cancro è a dir poco sterminata, a parte il fatto che gli effetti dei pesticidi sulla salute non possono essere limitati ai soli tumori, ma purtroppo ad una serie di altre patologie, oggi in drammatica espansione, quali diabete, patologie respiratorie, malattie neurodegenerative, cardiovascolari, disturbi della sfera riproduttiva, infertilità maschile, disfunzioni metaboliche ed ormonali, patologie autoimmuni, disfunzioni renali. Si tratta di aumenti del rischio statisticamente significativi ( non attribuibili al caso) che dapprima si sono evidenziati per esposizioni professionali, ma che ormai riguardano anche la popolazione generale che viene esposta per via residenziale, alimentare etc. Queste molecole sono infatti ormai presenti in aria, acqua, suolo, cibo, nei nostri corpi e nello stesso latte materno, rappresentando un vero e proprio problema di salute pubblica ed è per me sinceramente incomprensibile come un Dirigente della Sanità Pubblica possa sottovalutarne l’impatto. Ricordo che le conseguenze sono particolarmente gravi per esposizioni – anche a dosi minimali – che si verificano durante la vita embrio-fetale e la prima infanzia, comportando in special modo danni sullo sviluppo cerebrale, dall’autismo alla perdita di Quoziente Intellettivo, come la recente puntata di Presa Diretta ha dimostrato intervistando i massimi esperti mondiali del problema. Ma tornando all’articolo sul giornale in cui il dott. Cinquetti, responsabile dell’Igiene Pubblica dell’Ussl della Marca trevigiana, rassicura sulla assenza di correlazione fra cancro e prosecco, mi chiedo se il Collega è un’autorità scientifica di un tale livello da poter negare la validità e la correttezza di migliaia di studi, pubblicati su riviste prestigiose e come tali sottoposti a peer review. Lo studio citato nell’articolo, di cui egli è uno dei due Autori, è forse stato pubblicato su una rivista scientifica internazionale e sottoposto al vaglio di autorevoli scienziati? Non potendo disporre dello studio (che non si sa se ed eventualmente su quale rivista scientifica sia stato pubblicato) si possono fare solo alcune considerazioni di carattere generale, tuttavia sufficienti per affermare che non esiste alcuna relazione tra i contenuti dello studio (per lo meno quelli riportati nell’articolo del giornale) e la correlazione tra tumori e pesticidi utilizzati nei vigneti del prosecco: in altre parole, lo studio non può in alcun modo essere utilizzato per negare l’esistenza di una tale correlazione. Vediamo perché: 1. Per poter stabilire se esista o meno una correlazione tra tumori e pesticidi usati nei vigneti del prosecco, occorre individuare un parametro in grado di stabilire la maggiore o minore esposizione della popolazione ai pesticidi : la residenza o meno in uno dei comuni dell’area del prosecco NON è certo il parametro giusto, per almeno due motivi: perchè considera tutti i residenti nei comuni del prosecco come se fossero ugualmente esposti, mentre ve ne sono alcuni particolarmente esposti (quelli che abitano a ridosso dei vigneti) ed altri poco o niente esposti (ad esempio quelli che abitano nei centri urbani e/o lontano dai vigneti) perchè considera come non esposti i residenti in altri comuni, senza tener conto del fatto che possono essere esposti ad altri fattori di rischio per le patologie tumorali 2. Sotto il profilo degli effetti cancerogeni sulla popolazione dei trattamenti con pesticidi, la mortalità per tutti i tumori NON è, a sua volta, idonea a evidenziare la relazione tra pesticidi e tumori, anche in questo caso almeno per due motivi: perché, se è ben vero che chi muore per un tumore certamente lo ha contratto, non è detto affatto che chi ne ha contratto uno, ne muoia, in quanto a seconda del tipo di tumore contratto e del momento in cui è stata fatta la diagnosi, può guarirne. Sappiamo che alcuni dei tumori tipicamente correlati all’esposizione a pesticidi, come ad esempio linfomi e leucemie, hanno percentuali di guarigione superiori rispetto ad altri tumori, per cui considerare la mortalità per tumore anziché la loro incidenza porta ad una non trascurabile sottostima degli effetti tumorali dei pesticidi perchè non distinguere tra tumori più specificamente correlati all’esposizione a pesticidi e tumori maggiormente correlati ad altri agenti cancerogeni introduce un grave fattore di confondimento di cui sembrerebbe non si sia tenuto conto. 3. Da quanto riportato nell’articolo, del resto, è lo stesso dott. Cinquetti a rivelarci che lo studio, se effettivamente condotto per indagare la relazione tra pesticidi usati nei vigneti del prosecco ed insorgenza di tumori, ha utilizzato dei criteri inadeguati allo scopo per non dire del tutto errati. Ci spiega infatti il dott. Cinquetti che “il territorio … ha dei comportamenti positivi di carattere generale, un reddito medio della popolazione rispetto al resto del Veneto”, rivelandoci già qui che la popolazione del territorio del prosecco non è omogenea con le popolazioni con le quali è stata confrontata (è ben noto che lo stato socio economico delle popolazioni è un importante fattore di confondimento di cui occorre tenere conto negli studi epidemiologici). “A questo si aggiungono diagnosi sempre più precoci, con possibilità chirurgiche buone e un miglioramento importante delle disponibilità terapeutiche” aggiunge ancora il dott. Cinquetti, confermando così il macroscopico errore di aver scelto la mortalità anziché l’incidenza come indicatore degli effetti tumorali dei pesticidi usati nei vigneti del prosecco. 4. Lo stesso dott. Cinquetti poi ci spiega che i motivi della minore mortalità per tumore nella Marca trevigiana “sono riconducibili a fattori genetici, allo stato socio-economico che si collega con l’alimentazione e con l’attività fisica e al consumo di tabacco e alcol , che giocano un ruolo meno importante”. Cosa abbia a che fare tutto questo con la coltivazione dei vigneti del Prosecco, però, il dott. Cinquetti non ce lo spiega, anzi, proprio sulla base di quanto egli ci rivela, possiamo ribaltare la sua affermazione con cui si apre l’articolo: “NON correlare il Prosecco ai tumori è una cosa che non ha fondamento scientifico”. Dott.ssa Patrizia Gentilini Specialista in Oncologia Generale ed Ematologia Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia
IL MEDICO: Importanti anche le malattie croniche!!!! Già, malattie silenziose, subdole che crescono, crescono, crescono dentro di noi. E intanto i caporioni del Prosecco rassicurano che loro stanno sorvegliando! Soprattutto che i guadagni siano belli gonfi. E gli sfigati che intanto si ammalano? Agli amministratori pubblici non interessano!, tanto da non prendere alcuna seria contromisura. Si continuano ad autorizzare impianti di vigneti chimicamente (cioè velenosamente) trattati vicino a case, asili, scuole. Grazie alla trasmissione Mediterraneo a al suo conduttore Maurizio Menicucci. Fabio Padovan
Riportiamo alcuni spezzoni IMPERDIBILI della interessante puntata di Petrolio del 06/10/18.
E’ consolante sapere che ci sono uomini e donne che lavorano, rompendosi la schiena, rispettando l’ambiente e la salute dei vicini. E ce ne sono, per fortuna, anche tra di noi, qui sulle nostre colline inquinate. Resta l’amarezza di vedere come la stragrande maggioranza violenti l’ambiente (vedi i recenti casi dei nostri corsi d’acqua resi putrefatti da scarichi di varie cantine) e non si curi della salute degli abitanti del luogo. Come mai inoltre al danno si aggiunge la beffa? Perché la nostra Giunta regionale si incaponisce a regalare soldi pubblici a chi inquina? Perché non IMPONE di usare SOLO metodi bio??
Comodo scaricare sulla collettività i costi di produzione.
I soliti contribuenti devono infatti pagare i costi ambientali dovuti all’utilizzo di questi veleni mortali.
Inquinamenti e bonifiche (vedi il pozzo dell’acqua potabile di Conegliano chiuso due anni fa perché inquinato da pesticidi); depurazione di terreni; declassamento delle colture biologiche; costi sanitari per chemioterapie, visite mediche; danni morali enormi per i drammi vissuti dalle tante persone che si ammalano di patologie indotte dai pesticidi chimici di sintesi; migliaia di ore di lavoro perse; prezzi delle case vicine ai vigneti che si stanno svalutando. E tutto questo per cosa? Per far ricco qualcuno sulla pelle di altri? La Dott.ssa Belpoggi sostiene in questo video che un cancerogeno resta tale anche se assorbito in minima quantità. Grazie dunque a Petrolio e al suo conduttore Duilio Gianmaria per aver realizzato una gran bella inchiesta. Unico rammarico: l’ora tarda e quindi il pubblico ristretto. Per questo, nel nostro piccolo, cerchiamo di raggiungere altri spettatori.
Fabio Padovan
SUL PROSECCO SOVVENZIONI REGIONALI A PIOGGIA MA QUEST’ANNO HANNO DISTRUTTO TONNELLATE DI UVA. UNO #SPRECO#ALIMENTARE VERGOGNOSO E INAMMISSIBILE.
Solo nelle ultime settimane la Regione Veneto ha annunciato contributi per 18,9 milioni di euro per rinnovare i #vigneti e 12,5 milioni per promuovere il #vino all’estero. Intanto l’#uva prodotta anche grazie a questi fiumi di denaro viene anche distrutta come si faceva un tempo al sud con le arance. Ho chiesto alla Giunta regionale di ripensare a questa assurda politica agricola che sta creando anche gravi effetti collaterali sul nostro territorio: fiumi inquinati dagli scarichi delle aziende, falde acquifere contaminate da #pesticidi, boschi e biodiversità minacciati, minacce alla salute da pesticidi, ecc. Andrea Zanoni
Ogni anno, da anni, i nostri due principali corsi d’acqua diventano fogne tombali a cielo aperto. Niente più vita dentro una melma bluastra puzzolente.
Quest’anno qualcosa è venuto alla luce, grazie al coraggio di un Consigliere Comunale, Alberto Ferraresi del M5S, che ha documentato, grazie anche a un tenace lavoro dell’ex consigliere comunale del M5S, Roberto Borsoi, la miserabile situazione del Monticano. La stessa situazione si riscontra però anche sul Ferrera, a 200 metri dalla sua sorgente, a Collalbrigo. Le foto qui allegate, non professionali purtroppo, lo testimoniano.
Nelle dolci colline del dio Prosecco si sta male, da anni, a causa dell’inquinamento. Aria irrespirabile pregna di pesticidi, che sono in relazione con tante gravi patologie, colture private contaminate dai peggiori pesticidi, uno dei due pozzi-cisterna dell’acqua potabile di Conegliano, è stato chiuso per un periodo, due anni fa, a causa dei pesticidi riscontrati dentro l’acqua; quanta inconsapevolmente ne avremo bevuta? Tutto è contaminato e inquinato. Anche l’acqua dei nostri torrenti è irrimediabilmente inquinata. L’inquinamento da irrorazioni va da Aprile a Settembre. Da Settembre, poi, si cominciano a bruciare ramaglie così che i fumi rendono l’aria pungente e di nuovo pericolosa per chi qui è costretto a vivere.
Ma quando finirà mai questo scempio??, tra l’altro pagato anche coi miei soldi!
Dov’è l’Assessore all’Ambiente? Non pervenuto. La popolazione è lasciata a sé stessa, che si arrangi.